Crowdfunding in tempo di Covid-19

Crowdfunding in tempo di Covid-19. Come ha reagito il settore?

In un 2020 segnato dal rallentamento diffuso, non tutto si è fermato. Al contrario, alcuni settori e canali si sono dimostrati resilienti, capaci di far fronte alla situazione di estrema emergenza ed addirittura abili nel proseguire verso un percorso di crescita. Questo è accaduto anche nel nostro Paese ed in particolare è una tendenza che si è registrata nel settore del Crowdfunding.

Una possibilità questa che suscita l’interesse di un numero sempre maggiore di persone, soprattutto di piccoli investitori, che riescono a valorizzare i loro investimenti insieme ad un gruppo sempre maggiore di “colleghi”.
Nonostante le incertezze del periodo, infatti, il settore ha capito come riorganizzarsi per reagire al meglio. Secondo le stime di Starteed, questo mercato ha visto una crescita del 75% rispetto al 2019, con un volume di investimenti di oltre 330 milioni di euro in Italia.

Un dato senz’altro incoraggiante, sinonimo dell’aumento di fiducia degli italiani in questo sistema, che dà seguito al trend di crescita degli anni precedenti (+59% nel 2019 e +109% nel 2018).

Ma da cosa dipende questo continuo aumento dell’apprezzamento delle persone verso il Crowdfunding?

 

Uno strumento versatile particolarmente apprezzato
Le motivazioni dietro il crescente interesse per questo strumento sono molteplici.
Contribuiscono senz’altro la volontà di diversificare gli investimenti in un momento di particolare volatilità dei mercati, la nascita di iniziative rilevanti che hanno saputo accendere l’interesse di un pubblico sempre più attento alle tematiche sociali, una crescente consapevolezza da parte degli investitori rispetto ai nuovi strumenti fintech e, fra le altre cose, l’innalzamento al 50% delle aliquote per le detrazioni fiscali per le persone fisiche che investono nel capitale di rischio di startup e PMI innovative.

Si tratta inoltre di uno strumento estremamente versatile, che al suo interno racchiude un ventaglio di possibilità incredibilmente variegate. Questo lo rende particolarmente funzionale e adatto alle specifiche esigenze di un numero sempre maggiore di investitori.

Fra le diverse tipologie di investimento, vediamo in grande crescita in particolare l’equity crowdfunding, il lending crowdfunding ed il donation-reward crowdfunding.


L’equity crowdfunding
L’equity crowdfunding (122 milioni di euro raccolti, +95% rispetto al 2019) consente ai piccoli investitori di divenire soci di aziende, spesso innovative, dalle grandi prospettive di crescita. L’obiettivo è quello di ottenere diritti sia strettamente patrimoniali (come dividendi e prospettive di capital gain) che amministrativi.

Fra le migliori piattaforme nel 2020 in questa categoria troviamo Opstart con 22.800.870€ raccolti, seguito da Crowdfundme (€ 17.540.000), Walliance (€ 14.329.053), Mamacrowd (€ 14.058.538) e Backtowork24 (€ 13.533.963).

“Il crowdfunding immobiliare ha dimostrato anche nel 2020 di essere l’alternativa a tanti strumenti finanziari datati e poco comprensibili per gli investitori: il 2021 sarà l’anno in cui sì punterà all’internazionalizzazione grazie ad una nuova normativa europea che ci consentirà di espandere i nostri confini oltre ad Italia e Francia.” Queste le parole di Giacomo Bertoldi – CEO e Founder di Walliance.

 

Il lending crowdfunding
Il lending crowdfunding (+75% rispetto al 2019) è perfetto per quegli investitori che offrono microprestiti a persone o imprese (anche detto peer-to-peer lending), alla ricerca quindi di un rischio contenuto a fronte di rendimenti migliori rispetto a quelli offerti dagli strumenti finanziari classici.

In questa classifica vediamo spiccare la Borsa del Credito (€ 75.253.600) che compete con altri player come October (€ 45.453.120), Prestiamoci (€ 24.400.000), Soisy (€ 14.157.404) e Rendimento etico  (€ 8.586.150).

“Nel 2020 ce l’abbiamo messa tutta. Lo abbiamo fatto perché sapevamo che un’azienda nativa digitale, smart e veloce come la nostra poteva fare la differenza per le imprese ai tempi del Covid. Siamo orgogliosi di essere stati al fianco delle pmi italiane e aver contribuito al loro futuro.” spiega Antonio Lafiosca, Co-Founder e COO di Borsadelcredito.it e Ceo di Mo.Net Spa.

 

Il donation-reward crowdfunding
Il donation & reward crowdfunding (+38% rispetto al 2019) premia invece le iniziative di maggiore impatto sociale, senza scopo di lucro, in grado di suscitare l’interesse degli investitori a fronte di ricompense per lo più simboliche.

Nel settore vediamo emergere Forfunding (€ 9.769.674), Rete del Dono, (€ 4.204.389), Kendoo ( € 3.555.975), Produzioni dal Basso (€ 3.521.202) e Eppela (€ 3.516.643).

“Come Produzioni dal Basso abbiamo scelto di non ospitare le campagne dedicate all’emergenza sanitaria per dare voce alle piccole iniziative di mutualismo territoriale e di quartiere. Con Attiviamo Energie Positive abbiamo proposto un calendario formazione e discussione sul delicato ciclo trasformativo in atto” dice Angelo Rindone, CEO di FolkFunding e Founder di Produzioni dal Basso.

Cosa apettarsi adesso
I dati raccolti da Starteed nel Report annuale sul Crowdfunding ci hanno dato una visione chiara e netta dello stato di salute del settore in Italia, che come abbiamo visto è stato protagonista di una tendenza positiva nonostante la brusca frenata economica provocata dal Covid.

Il punto di forza del Crowdfunding è probabilmente rintracciabile proprio nella sua capacità di adattamento ai contesti nuovi e imprevisti. Ha dimostrato flessibilità di risposta laddove altri strumenti e canali  di finanziamento tradizionali hanno arrancato.

Per il futuro vogliamo aspettarci una nuova consapevolezza. In questa situazione di emergenza abbiamo visto contribuire a campagne di Crowdfunding molti italiani, che si avvicinavano per la prima volta a questa forma di investimento. Mantenere questa tendenza scalzerebbe l’intrusione di piattaforme straniere con le loro offerte e renderebbe più solido il sistema economico italiano.