RACCOLTA FONDI? COSA NON AMANO GLI INVESTITORI

Fare una campagna di Crowdfunding, e quindi raccogliere fondi per far decollare la propria startup o il proprio progetto, non è affatto facile, soprattutto per chi è alle prime armi ed è nuovo in questo mondo. Prima di tutto, è necessario imparare il linguaggio tecnico utilizzato in questo settore e acquisire una serie di abilità, oltre, ovviamente,  al lavoro quotidiano da portare avanti. Ci si ritrova, improvvisamente, in un mare sconosciuto, dove è necessario avere dimestichezza con valutazioni, investimenti, contratti, pitch

E come se non fosse abbastanza difficile, è fondamentale prestare attenzione anche a ciò che gli investitori non amano vedere o sentire durante una raccolta fondi.

Potremmo definire “squalificatori istantanei tutte quelle azioni, parole o frasi che allontanano immediatamente l’investitore dalla campagna. Per rendere semplice ma chiaro il concetto, non si tratta di cartellini gialli di ammonimento, ma di veri e propri cartellini rossi di espulsione. I cartellini gialli indicano un avvertimento e suggeriscono che la direzione presa è quella sbagliata, ma non garantiscono l’espulsione, mentre quelli rossi determinano la definitiva perdita dell’investitore, e quindi di fondi.

Ogni investitore ha le proprie preferenze, ma ci sono alcuni “squalificatori istantanei” che sembrano essere universali. Ovviamente, questo elenco non è applicabile a tutti gli investitori. L’autenticità è fondamentale, ma è necessario conoscere il rischio che si corre con queste specifiche azioni, in quanto inclini a non essere apprezzate dagli investitori.

È necessario tenere presente che evitare questi suggerimenti non garantisce un investimento sicuro. Gli investitori, infatti, hanno a che fare con centinaia di progetti, società e startup. Quindi, potenziali imprenditori non dite o fate queste cose se non volete perdere istantaneamente la possibilità di ottenere fondi.

Mancanza di concorrenza

Non è assolutamente vero. La concorrenza c’è sempre, quindi le opzioni sono due: o non si conoscono i propri competitor, e il che dimostra la bassa qualità delle ricerche di mercato; oppure si è eccessivamente fiduciosi nello scavalcare determinate aziende in quanto ritenute inferiori. Questa però non è una valutazione che spetta a te, ma al mercato.

Valutazione troppo alta della startup

Una valutazione troppo alta può indurre un investitore a non prendere in considerazione la tua azienda o startup, in quanto questo potrebbe portare alle seguenti valutazioni:

  1. non hai analizzato attentamente il valore di mercato di altre aziende o startup della tua stessa nicchia;
  2. Il tuo gruppo di consulenza non è dei migliori;
  3. sei consapevole di una valutazione troppo alta, ma fai affidamento sul fatto che si investa a prescindere nella tua startup.

Valutazione troppo bassa della startup

Una valutazione troppo bassa, invece, dimostra a un potenziale investitore che non si è consapevoli del valore della propria startup.

Mettiti nei panni di un investitore: cosa penseresti se vedessi una startup con una valutazione iniziale di 30 milioni scendere a 3 milioni in cinque minuti?

 

Presentazione confusa e incoerente

La prima interazione con un investitore è molto importante: il messaggio deve essere chiaro ed esaustivo. Pertanto, è necessario scegliere attentamente le parole, confermando così di avere qualità e abilità fondamentali come: buona comunicazione, intelligenza emotiva, persuasività e consapevolezza.

È raro vedere degli investimenti andare a buon fine in seguito ad una brutta presentazione, e lo è ancora di più se il primo approccio di interazione con un investitore è sconclusionato e/o incoerente.

Di seguito alcuni consigli su come scrivere una presentazione efficace:

  • Fai riferimento agli obiettivi dell’investitore, al portfolio o a qualsiasi altra cosa dimostri tu abbia interesse nei suoi confronti;
  • Non superare i due paragrafi di lunghezza. L’essere brevi e concisi conquista gli investitori, sia per iscritto che di persona;
  • Grammatica e ortografia: questo è un consiglio tanto banale quanto fondamentale;
  • Puoi allegare una breve presentazione del progetto, ma non inviare mai un business plan o una one-page.

Creazione di false urgenze attorno alla propria campagna

È comune vedere applicata, tra i potenziali imprenditori,  la “strategia dell’urgenza” attorno alla raccolta fondi della propria campagna. Sebbene questa tattica possa funzionare, la creazione di false urgenze laddove non esistono, si ritorcerà contro. In altre parole, è lecito interagire contemporaneamente con diversi investitori in modo da ottenere fondi e/o contratti di investimento, ma affermare falsamente di possederne uno, non è affatto efficace.

Ora che sai cosa NON amano gli investitori, sfrutta a tuo vantaggio questi consigli e realizza la tua miglior campagna di Crowdfunding!