La guida completa per investire in Equity Crowdfunding in Italia. Come funziona? Come si guadagna?
Che cos’è l’equity crowdfunding L’equity crowdfunding è il processo con cui più persone (crowd=folla) investono somme di denaro (funding) per […]
Investire in Startup o PMI innovative, oltre a produrre un ritorno generato dall’aumento del valore delle quote, produce anche benefici sul piano fiscale. La normativa italiana, infatti, prevede che chi investe in una Startup o PMI innovativa, in cambio di Equity, ha diritto a specifiche agevolazioni fiscali ai fini delle imposte sui redditi, con differenti limiti a seconda se l’investitore sia una persona fisica o una persona giuridica ovvero una società.
La detrazione fiscale, da richiedere in fase di dichiarazione dei redditi, è però applicabile solo alle startup e alle PMI innovative. Ne consegue che l’investitore potrebbe incorrere in progetti imprenditoriali che non prevedono la possibilità di detrarre l’importo investito. A questo proposito vale la pena sottolineare che il vantaggio fiscale è un valore aggiunto importante ma non deve rappresentare la variabile di scelta decisiva ed assoluta rispetto alla valutazione di un progetto. Infatti anche le aziende non classificate come innovative possono offrire potenzialità di ritorno economico molto importanti, a fronte delle quali la mancanza del vantaggio fiscale assume un’importanza meno significativa.
I benefici fiscali a favore di chi investe in Startup e PMI innovative si dividono tra:
Con l’entrata in vigore del D.L. 19 maggio 2020, n.34 – detto de minimis – le persone fisiche che investono in Startup o PMI innovative dall’anno 2020 in poi, possono detrarre ai fini IRPEF (tramite la loro dichiarazione dei redditi) un importo pari al 50% dell’investimento effettuato.
Ma che cos’è il de minimis?
Il de minimis è un insieme di aiuti e incentivi statali concessi in favore di aziende (in questo caso Startup e Pmi innovative). L’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenibili da una impresa non può superare i 200.000€ nell’arco di tre anni.
Prima dell’entrata in vigore del D.L. 19 maggio 2020, n. 34 – de minimis -, le persone fisiche che avevano investito in una o più Startup/PMI innovative, avevano il diritto a detrarre ai fini IRPEF un importo pari al 30% della somma investita.
L’introduzione del de minimis ha innalzato la soglia di detrazione al 50%, proprio nella logica di aumentare gli aiuti di stato in favore delle Startup e PMI innovative.
Nel dettaglio l’introduzione del de minimis ha previsto che per gli investimenti effettuati in Startup innovative, il limite massimo dell’investimento cui si applica la detrazione è pari a €100.000 annui (quindi ottenendo una detrazione massima pari a €50.000). All’eventuale importo eccedente si applicherà la detrazione del 30%, se vi è ancora disponibilità nel plafond degli aiuti di stato triennali de minimis.
Per gli investimenti effettuati in PMI innovative, il limite massimo dell’investimento agevolabile è pari a €300.000 annui (quindi ottenendo una detrazione massima pari a €150.000). All’eventuale importo eccedente si applicherà la detrazione del 30%, se vi è ancora disponibilità nel plafond degli aiuti di stato triennali de minimis.
Per usufruire della detrazione del 50%, sia in caso di investimento in Startup che in PMI innovative, è necessario però che il plafond degli aiuti di stato triennali, pari a 200.000€, non sia stato utilizzato o comunque vi sia rimasto spazio sufficiente per coprire il valore della detrazione. In altre parole la Startup/PMI ha un limite massimo di aiuti di stato di cui può beneficiare: tale limite è fissato a 200.000€. Se la Stratup/PMI innovativa in cui abbiamo investito ha già esaurito tale plafond triennale degli aiuti di stato de minimis in quanto ha percepito altri benefici che rientravano in tale agevolazione – come ad es. finanziamenti, bandi a fondo perduto, ecc. – allora l’investitore non potrà beneficiare della detrazione del 50% ma solo di quella del 30% .
Come scoprire se c’è ancora disponibilità nel plafond?
Per conoscere la disponibilità del plafond e quindi sapere se dall’investimento effettuato si otterrà una detrazione del 50% o del 30%, occorre
Se la Società nella quale investi ha utilizzato tutto il suo plafond de minimis disponibile, avrai diritto alla detrazione del 30%.
L’incentivo fiscale riconosciuto a società di capitali -e a soggetti IRES in genere- consiste in una deduzione dall’imponibile dell’anno in cui è avvenuto l’investimento, pari al 30% dell’importo complessivamente investito, sino ad un massimo di 1,8 milioni di euro per ciascun periodo di imposta. La deduzione massima ottenibile è quindi pari a 540 mila euro annui.
A differenza delle persone fisiche, le persone giuridiche non rientrano nel regime de minimis, per questo il beneficio fiscale loro riservato resta sempre del 30%.
Per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, è necessario che gli investitori ricevano la Certificazione rilasciata dalla Start up o PMI innovativa che attesti:
La certificazione deve essere rilasciata entro 60 giorni dal conferimento.
Inoltre, è necessaria una Copia del Piano di Investimento della Startup o PMI innovativa, che contenga tutti i dettagli dell’attività svolta, l’andamento (previsto o attuale) di vendite e profitti e una strategia di uscita.
Solo per le detrazioni al 50% è necessario ottenere anche apposita Pec dal MISE che attesti la possibilità di usufruire della detrazione [RICORDA: per usufruire delle agevolazioni è necessario possedere un indirizzo di posta certificata]. La Startup o la PMI innovativa deve aver fatto l’apposita comunicazione al MISE -per via telematica- in cui vengono comunicati i dati dell’investitore e l’importo che vuole investire. Questo consente al MISE di verificare che ci sia ancora spazio nel plafond de minimis. Il MISE provvederà a rispondere via PEC, sia alla Startup/PMI sia all’investitore indicando l’esistenza o meno del plafond e quindi -in caso di capienza, autorizzerà ad avere la detrazione/deduzione.
Per scoprire le opportunità di investimento in equity crowdfunding